Intervista di We Wealth al dott. Paolo Gaeta
L’imprenditore che vuole utilizzare al meglio il trust deve ricorrere al supporto di consulenti esperti del settore
We Wealth ha intervistato Paolo Gaeta, dottore commercialista, per fare il punto, a partire dalla vicenda Ferrari, sugli istituti più efficaci per la protezione del patrimonio.
Come noto, Pietro Ferrari, figlio del fondatore dell’iconica e omonima casa automobilistica, ha deciso di ricorrere all’istituto del family trust per preparare la successione e tutelare il grande patrimonio e le partecipazioni societarie di cui è titolare, a beneficio dei suoi discendenti.
Ebbene, per fare il punto sulla questione, e comprendere, anche a partire da questa vicenda, quali sono le strategie e gli istituti più idonei a proteggere i propri beni, destinandoli ai propri cari, We Wealth ha intervistato Paolo Gaeta, dottore commercialista esperto in trust e passaggio generazionale.
Dopo l’azienda automobilistica Dallara la cui proprietà è in trust per la maggioranza delle sue azioni (trustee la società Cordusio di Unicredit), anche Pietro Lardi Ferrari, figlio del fondatore Enzo, ha deciso di affidarsi al trust per gestire la successione della proprietà del 10% delle partecipazioni della Ferrari. Il futuro di una delle aziende italiane più iconiche del mondo, il cui marchio ha fatto sognare almeno una volta miliardi di persone, è ora, dunque, affidato ad un trust familiare.
Dal comunicato inviato alle autorità di controllo della Borsa di New York si legge che il trust in questione è retto dalla legge dell’isola di Jersey. Si apprende inoltre che:
Inoltre, a valle del trasferimento al trustee delle quote della Ferrari, il trustee e Pietro Ferrari avrebbero firmato un nuovo “accordo di adesione e modifica” dell'accordo sottoscritto alla fine del 2015 con la holding che fa capo alla famiglia Agnelli (Exor) socio di maggioranza di Ferrari, con una quota di circa un quarto del capitale pari a 10 miliardi di euro.
In Italia, gli strumenti per garantire la successione e la protezione del patrimonio possono essere così individuati:
La panoramica degli strumenti di successione patrimoniale sta evolvendo in direzioni nuove rispetto al passato, anche grazie al fatto che in Italia il trust è uno strumento sempre più diffuso; generalmente considerato efficace, tanto dagli imprenditori che dai professionisti. Si tratta, infatti, di un istituto agile e affidabile per la gestione della proprietà soprattutto nella fase del passaggio generazionale e per la protezione del patrimonio.
Tuttavia, l’imprenditore o il professionista che vuole utilizzare al meglio il trust al fine di raggiungere i suoi obiettivi deve affidarsi ad un trustee professionale oppure ad un trustee familiare, e ricevere supporto da consulenti esperti in grado di assisterlo in ogni fase fisiologica o patologica del rapporto.
In buona sostanza, il trust è uno strumento versatile e strategicamente efficace per raggiungere i propri obiettivi di protezione del patrimonio e di destinazione dei beni a favore dei propri cari, ma deve essere maneggiato con cura attraverso l’assistenza di consulenti esperti.
Per chiudere con una battuta finale, mi torna alla mente la frase di uno dei maggiori esperti inglesi di trust, il prof. Paul Matthews, all’epoca in cui era titolare della cattedra in diritto dei trust al King’s College di Londra: “il trust si diffonde perché è utile come una t-shirt a taglia unica”.