a cura del dott. Paolo Gaetamember of International Academy of Estate and Trust Law
Indice
I. South working e benefici fiscali. Col “regime impatriati” numerosi sono i vantaggi fiscali per tutti coloro che decidono di trasferire la propria residenza in Italia
1. Di cosa si tratta?2. Presupposti3. Vantaggi4. Ulteriori vantaggi5. Come presentare l’autocertificazione per accedere alle agevolazioni? - La procedura6. Requisiti di accesso al prolungamento dei benefici - Modalità di esercizio dell’opzione
Di cosa si tratta?
Il “regime impatriati” è un regime di tassazione agevolato temporaneo previsto per tutti coloro che decidano di spostare la propria residenza in Italia e permanere per almeno due anni consecutivi.Introdotto per la prima volta dall’articolo 16 del d. lgs. n.147/15[1], il Decreto Crescita, d. l. n. 34/19, ha apportato ingenti modifiche alla disciplina dei Lavoratori Impatriati in Italia.La ratio della misura è riservare una agevolazione fiscale, consistete nella riduzione della base imponibile IRPEF, per tutti quei lavoratori contribuenti che decidono di trasferire la residenza fiscale nel nostro Paese.
La norma risulta particolarmente interessante ed applicabile sia ai cittadini italiani espatriati sia a soggetti con cittadinanza estera che si trasferiscono in Italia per lavoro.
Presupposti
Tale regime è applicabile alle seguenti condizioni:a) che il soggetto che ne faccia richiesta sia stato residente all’estero nei due anni d’imposta precedenti il trasferimento, e abbia lì prestato la propria attività;
b) si impegna a risiedere in Italia per almeno due anni[2];
c) l’attività lavorativa deve essere svolta prevalentemente[3] in territorio italiano
"Vale anche il trasferimento in Italia per continuare a svolgere l'attività lavorativa alle dipendenze dell'azienda straniera in smart working (non è necessario che l'attività sia svolta per un'impresa operante sul territorio dello Stato. Possono accedere all'agevolazione i soggetti che vengono a svolgere in Italia attività di lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro con sede all'estero, o i cui committenti, in caso di lavoro autonomo o di impresa, siano stranieri non residenti) o il trasferimento in Italia per svolgere l'attività lavorativa alle dipendenze dell'azienda italiana con cui in precedenza aveva un rapporto di collaborazione professionale"
Vantaggi
In presenza delle predette condizioni, nel periodo d’imposta in cui la residenza viene trasferita e nei successivi quattro periodi, il reddito di lavoro dipendente (o a esso assimilato) e di lavoro autonomo prodotto in Italia concorre alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 30% dell’ammontare.In altri termini, ci riferiamo alla possibilità di tassare al 30% i redditi da lavoro dipendente, lavoro autonomo o di impresa (esercitati in forma individuale) per 5 periodi di imposta (di base) estendibili, al verificarsi di ulteriori condizioni, per ulteriori cinque anni.
Ulteriori vantaggi
1. Se la residenza è presa in una delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia è possibile godere della tassazione nella misura ridotta del 10%.
2. I benefici si applicano per altri cinque periodi d’imposta ai lavoratori con almeno un figlio minorenne o a carico e a quelli che diventano proprietari di almeno un’unità immobiliare residenziale in Italia dopo il trasferimento o nei 12 mesi precedenti. Per il periodo di prolungamento, i redditi agevolati concorrono alla formazione dell’imponibile per il 50% del loro ammontare ovvero per il 10% in caso di lavoratori con almeno tre figli minorenni o a carico.
Come presentare l'autocertificazione per accedere alle agevolazioni?
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