La gestione del patrimonio e il suo passaggio generazionale sono temi molto rilevanti, spesso rivolti al settore impresa ma che in realtà coinvolgono, o quanto meno dovrebbero coinvolgere, tutti i settori anche quello delle collezioni di opere d’arte.
Un’attenta attività di pianificazione è molto importante in quanto, non solo consente di rispettare la regola aurea secondo cui un patrimonio unito vale di più di un patrimonio frammentato, ma evita di incappare in quel fenomeno quale quello della deriva generazionale, ossia quando a seguito di più devoluzioni di natura successoria sia arriva a quella parcellizzazione del patrimonio e conseguente perdita del suo valore.
Una questione delicata riguarda la creazione di strumenti che consentano la gestione, la tutela, la valorizzazione e la garanzia di unitarietà di una collezione perché lo scopo del collezionista che acquista un’opera d’arte, un orologio, un’auto d’epoca, un NFT è quello di vedere accresciuto il valore degli stessi nel tempo.
Ed ecco che la modalità di gestione assume un ruolo rilevante poiché è necessario che chi gestisce le collezioni possa fare delle scelte che garantiscano l’accrescimento della collezione medesima anche riguardo le future generazioni.
Il nostro sistema giuridico presenta diversi strumenti per garantire la gestione e conservazione della proprietà delle collezioni e i veicoli che consento ciò sono essenzialmente due: le fondazione filantropica disciplinata dal Codice del Terzo Settore e l’istituto del Trust.
Questi argomenti sono approfonditi nel podcast di oggi dal dott. Paolo Gaeta, relatore del convegno "Le regole dell'arte. La tutela, la promozione e la trasmissione dei patrimoni artistici e culturali" organizzato dalla Sezione Territoriale di Napoli di ANCP, rivolto agli appassionati del settore: collezionisti privati, galleristi, professionisti del mercato dell’arte e consulenti patrimoniali.